Il Trentino / di Luca Marognoli
Una manifestazione che sia più “pop”, senza perdere la sua identità di grande agorà scientifica con il contributo di ospiti ed esperti di primo piano. La “Green Week” sta crescendo a ritmo costante – quest’anno ha raggiunto le 15 mila presenze, delle quali 3-4 mila trentine – ma ora punta al salto di qualità. Come? Abbinando alle conferenze del Festival della Green Economy, che hanno registrato quasi tutte il sold-out, e al propedeutico tour alla scoperta delle “Fabbriche della Sostenibilità”, che quest’anno ha abbracciato trenta realtà non solo di Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia ma anche di Lombardia ed Emilia, una dimensione di esperienza diretta – sul campo, anzi in piazza – dei benefici applicativi delle innovazioni in questo settore decisivo per lo sviluppo in un futuro sempre più prossimo.
La chiave è quella di «far scattare una partecipazione emotiva più forte» per Filiberto Zovico, promotore e organizzatore della rassegna: «Stiamo già progettando la nona edizione – dice – cercando di trovare la chiave che permetta un maggior coinvolgimento della città. Perché in termini nazionali la manifestazione è ormai affermata: tutte le principali aziende italiane erano presenti. Vorremmo che fosse più condivisa dalla popolazione locale: l’idea è di costruire un villaggio green dove si possano trovare tutte le tecnologie di uso comune: le bici e le vespe elettriche, che già si usano, ma anche i nuovi sistemi di riscaldamento a risparmio energetico».
Location preferita è ancora il centro città, ma non si esclude l’ipotesi del prato davanti al Muse. La formula rinnovata si gioverebbe di in «un maggior coinvolgimento di divulgatori e scrittori sensibili a questo tema». Lasciando sempre al centro le imprese: «A noi piace far parlare loro, perché i cambiamenti avvengono perché un’impresa in un determinato territorio fa delle cose concrete: il far parlare Delladio, l’andare a vedere la centrale di Dolomiti Energia, anche il piccolo omaggio di una mela Melinda all’ingresso rientrano in quest’ottica».
Un’altra costante è la filosofia della manifestazione: «Partire dal Trentino per andare nel mondo e non calare il mondo dentro il Trentino». Quanto al tema dell’anno prossimo, è già definito: a deciderlo è l’attualità in cui viviamo. «Quest’anno è emerso molto forte il tema dell’economia circolare. Credo che l’anno prossimo sarà cruciale quello della mobilità: la crisi nella vendita delle auto dimostra che il consumatore sta cercando di capire dove andare». Verso auto sempre più verdi? «Sì, dovremo capire di che verde si parla: per esempio la fondazione Fbk pone con molta forza il tema dell’idrogeno, ma c’è naturalmente molta attenzione alle auto elettriche e anche alle autostrade elettriche per i tir».