È Gianluca Lentini con “La Groenlandia non era tutta verde” (Egea) ad aggiudicarsi la seconda edizione del Premio Green Book, un riconoscimento che si propone di favorire le produzioni editoriali che raccontano e analizzano il mondo della green economy.
Oggi pomeriggio nel corso della Green Week di Parma si è tenuta in Piazza Garibaldi la cerimonia di assegnazione del Premio a seguito del voto espresso dalla Giuria dei Lettori composta da 240 tra imprenditori, docenti, rappresentanti delle associazioni di categoria e degli istituti di ricerca, giovani laureandi di facoltà attinenti ai temi del Premio (230 i voti validi). A vincere con 65 voti è proprio il libro di Gianluca Lentini, seguito da “Guarire la democrazia” (minimum fax) di Leonardo Becchetti che ha raggiunto 60 preferenze. Sul terzo gradino del podio sale Serenella Iovino con “Gli animali di Calvino” (Treccani) che ha totalizzato 45 voti. Più staccato a quota 35 “Quello che sai sulla plastica è sbagliato” di Simone Angioni, Stefano Bertacchi e Ruggero Rollini (Gribaudo) e si posiziona quinto Massimo Zamboni con “Bestiario selvatico” (La nave di Teseo), che ha totalizzato 25 voti.
L’evento di premiazione, anticipato in mattinata e nei giorni precedenti da momenti di presentazione dei singoli libri finalisti, è stato aperto dall’intervento di Davide Bollati, presidente di Davines Group e della Giuria del Premio, che durante la cerimonia ha sottolineato l’importanza di promuovere la lettura di testi dedicati ai temi della sostenibilità. “La transizione dev’essere un impegno corale e non imposto dall’alto affinché sia metabolizzata da tutti. L’istituzione di questo Premio aiuta nel percorso di condivisione della transizione nella società”. A seguire anche l’intervento del presidente del Comitato Scientifico del Festival e presidente di Symbola, Ermete Realacci: “La transizione verde ha bisogno di cultura, di suggestioni, oserei dire di un’epica. Ci vuole un linguaggio che tocchi il cuore delle persone e un messaggio trasversale che arrivi a tutti e aiuti quindi a ragionare su cosa dobbiamo essere in futuro e su cosa non siamo ancora”.
Il Premio, vinto lo scorso anno da Fabio Ciconte con “Chi possiede i frutti della terra” (Editori Laterza), si propone di favorire le produzioni editoriali, con particolare attenzione alla qualità della scrittura, che raccontino e analizzino il mondo della green economy, sia sotto l’aspetto delle problematiche legate al clima, che più specificatamente ai temi dell’energia, del fashion, dell’alimentazione, delle tecnologie, della mobilità, delle infrastrutture e dell’abitare, dell’inquinamento, del consumo di suolo e della sostenibilità sociale.
Il titolo vincitore: opera e autore
“La Groenlandia non era tutta verde” di Gianluca Lentini (Egea)
Libro.
Che cos’è il cambiamento climatico? Come si misura? Come facciamo a sapere che cosa sta davvero accadendo e che cosa potrebbe avvenire in futuro? Quanto siamo sicuri che il cambiamento climatico attuale sia di origine umana? E, soprattutto, che cosa si può fare ora e quali decisioni possiamo prendere? Partendo da leggende e saghe nordiche (dove scopriremo, tra le altre cose, perché la bianchissima Groenlandia porta un nome che in realtà significa «terra verde»), Gianluca Lentini ci invita a intraprendere un vero e proprio viaggio di esplorazione nel cambiamento climatico: un passo alla volta, ci accompagna con le definizioni e i dati necessari, con le leggi e le equazioni della matematica, della fisica e della chimica (sempre raccontate in modo a tutti comprensibile), appassionandoci pagina dopo pagina con storie, fenomeni ed effetti. Approderemo, infine, alle possibili azioni da mettere in atto per mitigarlo e per adattarci. Il libro si chiude con un fondamentale «ripasso contro il negazionismo», perché sono ancora troppi i luoghi comuni che imperano quando si parla di clima e di cambiamento climatico.
Autore
Gianluca Lentini, geofisico specializzato in climatologia, lavora come ricercatore e project manager per Poliedra, centro di servizio e consulenza del Politecnico di Milano, dove si occupa di progetti internazionali dedicati alla sostenibilità ambientale e alle aree di montagna. Ha pubblicato Gaia. Il pianeta Terra e il clima che cambia (2013), Storie del Clima. Dalla Mesopotamia agli Esopianeti (2021) e, come curatore scientifico, Arambì. Insieme per dare una mano alla Terra (2019).
Domani la chiusura del Festival con Bollati, Mutti, Tibiletti. A seguire l’intervento di Boccaletti
Domenica 7 aprile la chiusura del Festival della Green Economy sarà affidata a due appuntamenti che si terranno nell’Area Talk allestita in Piazza Garibaldi.
Alle 10.00 sarà il turno del dialogo intergenerazionale dal titolo “Il futuro è nelle nostre mani” che vedrà sul palco Davide Bollati, presidente di Davines Group, Francesco Mutti, ad di Mutti, e Veronica Tibiletti, docente di Economia aziendale dell’Università di Parma, che si confronteranno con i giovani del progetto Parma Giovani 2027.
A seguire alle 11.30 il direttore scientifico del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici Giulio Boccaletti approfondirà l’importanza della gestione sostenibile delle risorse idriche e gli scenari in atto a causa dei cambiamenti climatici, in dialogo con Emma Nicolazzi Bonati e Anita Riccardi, tra le promotrici del progetto Parma Giovani 2027.