Corriere del Veneto, 26 febbraio 2017
La svolta arrivò da una donna. Un medico del Nord Europa, che aveva bruciato le tappe di una carriera votata alla salute ed al benessere. Primo ministro ad appena quarant’anni nella sua Norvegia, Gro Harlem Brundtland era presidente della Commissione mondiale Onu sull’ambiente» quando redasse nel 1987 «Our Common Future». I più lo ricordano semplicemente come il Rapporto Brundtland: il documento-chiave che avrebbe segnato economia, architettura ed urbanistica nei decenni a seguire. Perché fu il primo a definire con chiarezza gli obiettivi di un concetto che aveva fatto il suo esordio alla Conferenza delle Nazioni Unite del 1972, ma era rimasto cristallizzato in un’idea: lo sviluppo sostenibile. Ciò che «deve soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri».
La green economy è nata qui, cresciuta poi attraverso la consapevolezza negli anni Novanta, fino alla sua vera applicazione ai giorni nostri. Un settore in espansione, con aziende già improntate all’eccellenza, ma anche un territorio tuttora in larga parte inesplorato e poco conosciuto al grande pubblico, paradossalmente il principale beneficiario dei suoi effetti. Da più di un lustro Green Week ha questo obiettivo: far toccare con mano prodotti e visioni di chi ha compreso la svolta e tracciare i percorsi dell’immediato futuro.
Il Festival della Green Economy è pronto a tornare per la sua sesta edizione, dal 28 febbraio al 5 marzo, dopo il successo crescente registrato negli anni scorsi. Progetto come sempre corale, è promosso da VeneziePost, Università degli Studi di Trento, Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Edmund Mach, MUSE–Museo delle Scienze, Trentino Sviluppo, ed è curato da Goodnet Territori in Rete. La mappa è quella di un lungo e articolato viaggio, con eventi ad ingresso libero, diviso in due parti. Nella prima, dal Veneto al Friuli al Trentino, 18 «fabbriche della sostenibilità» apriranno le loro porte per mostrare in che modo hanno scelto, anche come leva competitiva, di adottare processi o realizzare prodotti ecosostenibili. Si affronteranno così i temi dell’economia circolare e del riuso, la lotta agli sprechi, il risparmio energetico e le nuove forme di energia, le tecniche costruttive, la responsabilità sociale e ambientale d’impresa. Poi, nel cuore di Trento, seguirà la seconda parte: tre giorni di incontri, convegni ed eventi dedicati ad un principio fondamentale, slogan di questa edizione 2017: «Vivere sostenibile, abitare sostenibile».
Si tratta di un’altra chiave di volta per il futuro. «Quest’anno la Green Week ci porta nuovamente a toccare temi che riguardano la nostra quotidianità e a interrogarci sull’eredità che lasceremo alle prossime generazioni — spiega Paolo Collini, rettore dell’Università di Trento —. La sfida è quella di elaborare soluzioni tecnologiche innovative che portino beneficio alla comunità, preservando la qualità della vita e dell’ambiente».
Si parte dunque con il tour delle fabbriche, prima tappa nel pomeriggio di martedì 28 febbraio con l’evento inaugurale al Porto di Venezia, grande piattaforma di logistica ma pure di produzione industriale e riconversione energetica. Da qui e fino a giovedì 2 marzo le protagoniste saranno 18 aziende, una mappa articolata da Conegliano a Treviso a Villorba nella Marca, da Creazzo a Montorso Vicentino nelle provincia berica, passando per Pieve d’Alpago nel Bellunese e Grezzana nel Veronese, trasferendosi poi in provincia di Udine e nel territorio trentino, tra Riva del Garda e Mezzolombardo. Sotto la lente d’ingrandimento, tra i tanti temi, le forme del riciclo, la climatizzazione, gli alimenti biologici, la cosmesi naturale, le produzioni biocompatibili di energia e calore.
Da venerdì 3 a domenica 5 marzo, invece, Trento diventa la capitale del dibattito e degli eventi, protagonisti i maggiori esperti internazionali del settore come gli architetti Mario Cucinella, Oskar Norelius e Robert Schmitz, Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, o Rama Gheerawo, direttore dell’Helen Hamlyn Centre for Design del Royal College of Arts di Londra. A loro, ed a molti altri, il compito di affrontare percorsi come l’architettura sostenibile, lo sviluppo della Bike Economy, i combustibili alternativi nella mobilità. «In una transizione energetica che sta accelerando verso risorse a bassa emissione carbonica, l’imperativo è trovare le strade per portare questo processo verso nuovi traguardi», sottolinea Luigi Crema, ricercatore del team Ares della Fondazione Bruno Kessler. Gran finale domenica prossima al Museo delle Scienze, dove, oltre alla visita ed agli incontri, verranno proposti alle famiglie quiz scientifici, science show e visite a tema.
Tutti gli eventi di Green Week sono a ingresso libero: per avere garanzia di un posto a sedere in sala, è tuttavia consigliata la registrazione online sul sito stage.greenweekfestival.it, seguendo le indicazioni in calce a ciascun evento. È già molto attiva la comunità di Facebook e di Twitter, disponibile al profilo @VenezieGreen; hashtag ufficiali della manifestazione #greenweek17 e #greenweek.